martedì 13 maggio 2025

 

RECENSIONE a     

“LA DONNA DI PICCHE” di Giusy Viro

 


SINOSSI

Catania/ Biancavilla 1827

La giovane Ginevra Lanzafame lascia il collegio delle suore benedettine di Catania per far ritorno a Biancavilla, nella lussuosa residenza di famiglia, dopo dieci anni.

Cresciuta senza la madre e con un padre anaffettivo, dopo la morte di quest'ultimo, decide che niente e nessuno potranno più gestire la sua vita.

Il fatto di dover vivere sotto lo stesso tetto con il proprio tutore le creerà non pochi problemi.

Tancredi è stato adottato da bambino dal defunto nonno di Ginevra. Cresciuto e allevato come un gentiluomo non dimenticherà mai le proprie umili origini e dover essere a capo di un casato tanto importante, per lui rappresenta più un onere che un privilegio e ritrovarsi quella ragazza in casa, pensare a darle un marito, non fanno che radicare in lui queste convinzioni.

Tancredi ricorda Ginevra bambina, quando correva sempre da lui in cerca di conforto dopo i continui rimproveri del padre.

Lei ha impresso nella memoria un giovane dall'animo gentile, con bellissimi e profondi occhi blu e un sorriso incantevole.

Ma gli anni sono passati ed entrambi sono cambiati.

Lui è diventato l’affascinante Conte Tancredi Lanzafame Ravardone di Torrecallicari, un uomo taciturno, desiderato e amato dalle donne.

Ginevra è una giovane e bellissima ereditiera, piena di ideali e un ' indole risoluta.

Tra battibecchi, cavalcate nelle splendide campagne biancavillesi e baci rubati, la passione tra i due scorre come la lava dell'Etna. "A Muntagna”, che maestosa sembra osservarli in lontananza.

Un oscuro segreto però pesa sulla vita dell'ignara Ginevra.

Una clausola testamentaria e una mano misteriosa nascosta dall'ombra minacceranno i sentimenti che malgrado tutto sbocceranno tra lei e Tancredi.

Efferati omicidi, complotti, passioni irrefrenabili saranno i protagonisti indiscussi di questa storia.

E chi mai sarà la misteriosa cortigiana che ogni notte sceglie un diverso amante regalandogli la carta che ritrae la donna di picche?

 

RECENSIONE

Attendevo da anni quest’opera e finalmente ho potuto leggere questo romance storico ambientato nella mia Sicilia, dico mia perché papà era siciliano e mi ha trasmesso tutto l’amore per una terra unica. Ricca di meraviglie naturalistiche, ma anche di storia, cultura, arte. E tutto questo l’ho ritrovato fra le pagine scritte da Giusy Viro che ambienta la sua storia in un’epoca pre-risorgimentale dove l’opulenza e le rigide regole la facevano da padrone.

La storia d’amore fra Ginevra, giovane innocente ma tenace, e Tancredi, conte per adozione ma dai forti principi morali è dolcissima e al tempo stesso attraversata da mille vicissitudini che rendono la lettura frizzante. Gli slanci del cuore infatti vengono a volte messi da parte in quanto intersecati da misteri, complotti, rapimenti, omicidi. Il ritmo è incalzante e si passa dalle sfumature bucoliche ad altre ben più incisive fino a giungere davanti alla donna di picche che dà il nome al romanzo.

E qui mi fermo perché questo è un romanzo che va letto, assaporato, gustato dalla prima all’ultima pagina.

Consigliatissimo!!!

 

VOTO

Libro   5 stelline

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