RECENSIONE a
“LOVESICK. Gli estremi dell’amore” di Penelope White
NOTIZIE
UTILI
TITOLO:
Lovesick
AUTORE:
Penelope White
EDITORE:
Self
ANNO
PUBBLICAZIONE: 2020
PAGINE:
241
PREZZO
DI COPERTINA: 2.99€
GENERE:
Dark Romance
SINOSSI
Lucille ha 19 anni e frequenta il primo anno del
College di Belle Arti ad Austin, in Texas.
Figlia di un uomo più interessato a vincere le
elezioni come Vice governatore dello Stato, piuttosto che preoccuparsi della
vita di Lucille, vive solo con la madre, nella piccola e modesta casa in cui è
nata.
Durante una delle sue uscite serali, con Claire,
l’amica di sempre, Lucille attira l’attenzione di qualcuno collegato ai
cartelli messicani, di cui lo stato del Texas è pregno, a causa della porosità
di confine.
Jason Moore ha 35 anni, la maggior parte trascorsi
nella malavita, tra carcere e gang locali. L’ultimo suo obiettivo è quello di
organizzare il rapimento di Lucille.
Quello che però nessuno dei due può nemmeno
minimamente immaginare è che, vivendo a stretto contatto per trenta lunghissimi
giorni, potesse nascere dell’altro, oltre il semplice odio e rancore che
Lucille conserva nel cuore, e l’impassibile gelo che alberga in quello di
Jason.
Quindici anni dopo l’intera vicenda, Lucille
rivivrà, passo dopo passo, il periodo più difficile della sua vita, a fronte di
quello che accadrà il giorno immediatamente successivo all’incontro con il
terapeuta che l’ha seguita ed aiutata subito dopo il rapimento, quindici anni
prima.
Riuscirà, Lucille, a lasciarsi finalmente alle
spalle l’uomo che è riuscito ad entrarle dentro, seminando radici sino al suo
cuore?
ATTENZIONE: Questo romanzo contiene scene
sessualmente esplicite, di violenza e tematiche particolarmente forti, se ne
consiglia la lettura ad un pubblico adulto e consapevole.
RECENSIONE
Ho letto tutto di questa autrice che ha saputo
cimentarsi in generi molto diversi tra loro mantenendo sempre un livello
altissimo. Questo per me denota la grande capacità di questa donna di entrare
in sintonia con ciò che scrivere e renderlo unico.
Non è una storia facile quella che ci viene
raccontata perché ci mette davanti al buio che ognuno di noi ha dentro di sé.
Nella vita niente è completamente bianco o nero ma tutto è una infinita
sfumatura. Davanti a un pericolo, a un trauma come quello che vive la
protagonista, non è possibile giudicare. Non è in grado di capire nemmeno lei
che ha subito un rapimento e delle violenze, quindi perché dovremmo giudicarla
noi?
Si parla spesso di Sindrome di Stoccolma, ma forse
per la prima volta ho capito davvero cosa sia. È una difesa del nostro cervello,
si certo, sulla carta, nella teoria sembra molto facile da capire ma non lo è.
È molto più complesso, è traumatico da vivere ma anche da ricordare e
soprattutto da dimenticare. Lo schifo, il senso di colpa, il dolore, la
mancanza di perdono ma anche il dubbio che sia stato tutto reale e che qualcosa
di buono sia possibile salvarlo.
Questo romanzo è un viaggio nella mente della
protagonista, un rivivere il dramma ma anche il cercare di metabolizzarlo e di
andare oltre, lasciando andare il male e anche il bene, per poter non solo
sopravvivere ma anche vivere e farlo con quella leggerezza che è stata
strappata via senza chiedere il permesso.
Un ottimo lavoro di ricerca, di introspezione, di
analisi psicologica, di empatia.
Davanti a questi romanzi alzo le mani e dico brava
all'autrice. Avanti così e sempre a testa bassa, sperimenta e scrivi ed
emozionaci ancora.
Super-consigliato!!!
VOTO
Libro 5 stelline
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