sabato 4 luglio 2020


RECENSIONE a     

“LOVESICK. Gli estremi dell’amore” di Penelope White





NOTIZIE UTILI

TITOLO: Lovesick

AUTORE: Penelope White

EDITORE: Self

ANNO PUBBLICAZIONE: 2020

PAGINE: 241

PREZZO DI COPERTINA: 2.99€

GENERE: Dark Romance





SINOSSI

Lucille ha 19 anni e frequenta il primo anno del College di Belle Arti ad Austin, in Texas.

Figlia di un uomo più interessato a vincere le elezioni come Vice governatore dello Stato, piuttosto che preoccuparsi della vita di Lucille, vive solo con la madre, nella piccola e modesta casa in cui è nata.

Durante una delle sue uscite serali, con Claire, l’amica di sempre, Lucille attira l’attenzione di qualcuno collegato ai cartelli messicani, di cui lo stato del Texas è pregno, a causa della porosità di confine.

Jason Moore ha 35 anni, la maggior parte trascorsi nella malavita, tra carcere e gang locali. L’ultimo suo obiettivo è quello di organizzare il rapimento di Lucille.

Quello che però nessuno dei due può nemmeno minimamente immaginare è che, vivendo a stretto contatto per trenta lunghissimi giorni, potesse nascere dell’altro, oltre il semplice odio e rancore che Lucille conserva nel cuore, e l’impassibile gelo che alberga in quello di Jason.

Quindici anni dopo l’intera vicenda, Lucille rivivrà, passo dopo passo, il periodo più difficile della sua vita, a fronte di quello che accadrà il giorno immediatamente successivo all’incontro con il terapeuta che l’ha seguita ed aiutata subito dopo il rapimento, quindici anni prima.

Riuscirà, Lucille, a lasciarsi finalmente alle spalle l’uomo che è riuscito ad entrarle dentro, seminando radici sino al suo cuore?

ATTENZIONE: Questo romanzo contiene scene sessualmente esplicite, di violenza e tematiche particolarmente forti, se ne consiglia la lettura ad un pubblico adulto e consapevole.



RECENSIONE

Ho letto tutto di questa autrice che ha saputo cimentarsi in generi molto diversi tra loro mantenendo sempre un livello altissimo. Questo per me denota la grande capacità di questa donna di entrare in sintonia con ciò che scrivere e renderlo unico.

Non è una storia facile quella che ci viene raccontata perché ci mette davanti al buio che ognuno di noi ha dentro di sé. Nella vita niente è completamente bianco o nero ma tutto è una infinita sfumatura. Davanti a un pericolo, a un trauma come quello che vive la protagonista, non è possibile giudicare. Non è in grado di capire nemmeno lei che ha subito un rapimento e delle violenze, quindi perché dovremmo giudicarla noi?

Si parla spesso di Sindrome di Stoccolma, ma forse per la prima volta ho capito davvero cosa sia. È una difesa del nostro cervello, si certo, sulla carta, nella teoria sembra molto facile da capire ma non lo è. È molto più complesso, è traumatico da vivere ma anche da ricordare e soprattutto da dimenticare. Lo schifo, il senso di colpa, il dolore, la mancanza di perdono ma anche il dubbio che sia stato tutto reale e che qualcosa di buono sia possibile salvarlo.

Questo romanzo è un viaggio nella mente della protagonista, un rivivere il dramma ma anche il cercare di metabolizzarlo e di andare oltre, lasciando andare il male e anche il bene, per poter non solo sopravvivere ma anche vivere e farlo con quella leggerezza che è stata strappata via senza chiedere il permesso.

Un ottimo lavoro di ricerca, di introspezione, di analisi psicologica, di empatia.

Davanti a questi romanzi alzo le mani e dico brava all'autrice. Avanti così e sempre a testa bassa, sperimenta e scrivi ed emozionaci ancora.

Super-consigliato!!!



VOTO

Libro   5 stelline



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