RECENSIONE a
“IL MARGINE DELLA NOTTE. Ombre vol 2” di Ferdinando Salamino
NOTIZIE UTILI
TITOLO: Il margine della notte
AUTORE: Ferdinando Salamino
EDITORE: Golem edizioni
ANNO PUBBLICAZIONE: 2020
PAGINE: 231
PREZZO DI COPERTINA: € 5.99
GENERE: Noir
SINOSSI
Michele Sabella si è lasciato alle spalle l’Italia, un padre ergastolano
e un segreto di sangue. Tutto ciò che desidera è occasione per ricominciare e
quella sonnolenta cittadina delle Midlands inglesi, con il suo dipartimento di
polizia in cui nessuno indaga mai su nulla, sembra il luogo perfetto per
dimenticare ed essere dimenticato. Quando però Paulina Szymbova, immigrata
polacca con problemi di droga, viene trovata morta nel suo appartamento con un
biglietto di addio nella mano, Michele si convince che l’apparente suicidio
nasconda qualcosa di più di un semplice atto di disperazione. Contro il parere
dei colleghi e dei superiori, intraprende un’indagine solitaria che lo condurrà
oltre le tranquille e rispettabili apparenze della città, nelle sue viscere
colme di odio e violenza. Mentre nel ghetto di Merchant Court giovani immigrate
continuano a scomparire e a morire, Michele è costretto a domandarsi, ancora
una volta, quanto sia sottile la linea che lo separa dai mostri a cui dà la
caccia.
RECENSIONE
Ho adorato il
primo volume della serie e non vedevo l’ora di leggere questo secondo capitolo,
di incontrare nuovamente Michelino, la sua forza distruttiva e il suo macabro
umorismo. Inizio a leggere e lo ritrovo cambiato, sembra quasi aver messo la
testa a posto. E’ diventato un agente, in una sperduta cittadina delle Midlands
inglesi e fa parte della Hate Crimes Division, il dipartimento di polizia inglese
istituito per punire crimini legati all’odio razziale, religioso o di genere.
Sono solo alle prime pagine e già l’autore mi ha spiazzata. Mille domande mi
vorticano in testa ma devo andare avanti.
Se Michelino
sembra un altro la sua bella Elena invece non è cambiata molto. Quello che è
successo nel primo volume ha strascichi anche se i due eroi hanno lasciato il
loro Paese e si sono trasferiti e hanno cercato di cambiare vita. Elena infatti
è ancorata al passato che continua a lacerarla dentro insieme a quello che
Michele ha fatto per salvarla. E mentre lei precipita sempre più nell’oblio,
Michele sembra il tipico poliziotto sagace che fiuta un caso a dispetto dei
colleghi e inizia a indagare per proprio conto e sembra anche fare centro. Se
avete notato ho spesso usato il termine “sembra”, sì, perché l’autore è davvero
abile a mescolare le carte, a far credere al lettore quello che non è e a
portarlo costantemente fuori strada. Quello che noi chiamiamo buon fiuto,
quello che può essere dedizione al dovere, per Michele è un’altra cosa: è il
kamikaze di cellophane che ritorna, che lo guida e lo porta dove vuole lui,
verso l’autodistruzione e verso l’annientamento di tutto ciò che ha costruito
per lui e per Elena. Questo demone interiore però ci azzecca sempre, è un
bastardo maledetto che rode l’anima a Michele ma lo porta sempre verso il male
più assoluto, verso la soluzione del caso.
In tutto questo
oscuro cammino incontriamo molti personaggi, anzi molte persone, uomini e donne
vere, disgraziati, emarginati, poveri e disperati. Persone che la società odia
con una facilità disumana, spesso senza alcun motivo, oppure, come in ogni
guerra, in ogni grande rivalità, il motivo c’è sempre ma chi odia nemmeno se ne
rende conto, così come non lo capiamo noi mentre leggiamo, finché non arriviamo
alla fine, al margine della notte. Solo allora tutto si illumina, tutto trova
la sua dimensione, i demoni tacciono e il pallone di sospetti e mistero scoppia
facendoci vedere il cielo, che non sempre è limpido e sereno.
Che dire?
Favoloso. L’autore sa scrivere, sa cosa scrivere, sa come ingannare il lettore
in vari modi, come portarlo a fondo fino a mostrargli il peggio del peggio che
l’uomo è in grado di fare, sa come farlo entrare nei meandri dell’animo e della psiche, accompagnandolo per mano come un padre che vuole rendere consapevole il
proprio figlio di ciò che può incontrare lungo il suo cammino e dargli la forza
per affrontarlo, infine sa emozionare, nel bene e nel male, commuovendo quando
un padre piange il proprio figlio morto con una dignità sconcertante o quando
una madre apparecchia ancora per due nonostante in cuor suo sappia che la
figlia non tornerà più incatenata alla speranza anche quando questa sembra non
esserci.
Strato su strato
l’autore ha costruito una storia unica, ricca di spunti su cui riflettere e di
emozioni che difficilmente andranno via.
Consigliatissimo!!!
VOTO
Libro 5 stelline
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